Sagron Mis: un luogo in cui resistere
Sagron Mis è all’estremità orientale della Provincia di Trento ed è il meno popoloso comune di Primiero con 191 abitanti. Il primo popolamento dell’area, risalente almeno al XVI secolo, era probabilmente legato alla produzione di carbone per i centri minerari di Primiero e Val Imperina. L’insediamento storico era composto da nuclei sparsi che rispecchiavano l’organizzazione fondiaria legata al sistema agro-pastorale di autosussistenza. L’attività agricola veniva integrata con l’emigrazione stagionale (soprattutto di seggiolai).
I profondi cambiamenti economici del secolo scorso hanno avuto un impatto notevole. Le attività agro-silvo-pastorali di minima scala si ritrovarono improvvisamente decontestualizzate. Anche il tipo di emigrazione stagionale mutò da stagionale a permanente, fino all’avvento delle fabbriche del vicino Agordino (Luxottica). Il modo di vivere il territorio è cambiato radicalmente in pochi decenni. La popolazione residente si è quasi dimezzata rispetto all’apice raggiunto nell’Ottocento e da tempo la natalità non garantisce più un ricambio generazionale. L’agricoltura non è più praticata, le superfici prative si sono drasticamente ridotte. Molti edifici sono allo stato di rudere. I protagonisti di questo passato diminuiscono, e con loro sbiadisce anche la memoria. Ne deriva, in chi rimane, un profondo sentimento di riscoperta, animato dalla volontà di invertire questa tendenza.
La trasformazione di Sagron Mis è raccontata attraverso una mappa interattiva composta da 17 punti di osservazione del paesaggio. Cliccando sui vari punti è possibile addentrarsi nei cambiamenti del paesaggio attraverso 2 livelli di testi e di immagini che descrivono la storia dell’insediamento, l’evoluzione del sistema bosco/prato, le attività dell’agricoltura, il contesto demografico, le pratiche dell’allevamento, le caratteristiche vegetazionali e fitosociologiche del prato e del bosco. Le varie tematiche sono affrontate seguendo 3 prospettive temporali: il passato (tavole bianco-grigie), il presente (tavole colorate), il futuro (tavole nere).
Mappa interattiva
3. Dal formaggio al prato inglese
4. L’apocalisse dei campi
5. La parabola demografica
6. Le prime testimonianze
7. La fine della produzione
8. Un paesaggio stratificato
9. Quale proposta per il futuro
10. Una nuova periferia alle porte
11. Dal carbone al formaggio
12. Uno sguardo futuribile
13. Oltre il numero
14. La sfera familiare del lavoro
15. Il malato invisibile
16. Abitare il territorio
17. Tra perdite ed opportunità
Come utilizzare la mappa: Spostare il cursore del mouse sopra gli hotspot numerati per leggere le didascalie. Cliccando su un hotspot si apre la scheda informativa completa.
La mappa e i testi sono una rielaborazione web del volume Un luogo in cui resistere. Atlante dei paesaggi di Sagron Mis (secoli XVI-XXI), a cura della Cooperativa di ricerca TeSto, Sagron Mis-Mori, 2013; realizzato nel contesto del progetto di ricerca “Sagron Mis, evoluzione di un paesaggio – ipotesi di valorizzazione partecipata del territorio in abbandono” promosso dal Comune di Sagron Mis. Le fotografie sono di Luigi Valline (www.luigivalline.com).
Per conoscere, approfondire e riflettere su Sagron Mis si veda il blog dell’Associazione “Laboratorio Sagrón Mis” (http://laboratoriosagronmis.blogspot.it/)
Comune di Sagron-Mis
Cooperativa di ricerca “TeSto”