Le centrali idroelettriche in Valle del Chiese
La Valle del Chiese è ricca di corsi d’acqua che scorrono copiosamente in gran parte del suo territorio. Il più importante di questi è certamente il fiume Chiese che nasce dal monte Fumo e percorre la valle fino a gettarsi nelle limpide acque del lago d’Idro.
Sin dai primi anni ’20 del ventesimo secolo, la Società Elettrica Bresciana aveva compreso le grandi potenzialità della valle ed aveva iniziato a studiare un progetto per lo sfruttamento dell’acqua per produrre di energia idroelettrica. Nel 1926 venne realizzato il primo studio di massima, ad opera dell’ing. A. Omodeo. Nel 1949 fu emanata la concessione per la derivazione delle acque del fiume Chiese e l’anno successivo l’ing. C. Marcello ideò un progetto per la realizzazione dell’Impianto dell’Alto Chiese.
A metà degli anni ‘50 furono così realizzate tre centrali alimentate da quattro serbatoi di cui due stagionali (Bissina e Boazzo) con una capacità complessiva utile di invaso di circa 72.380.000 metri cubi.
La prima centrale – di Malga Boazzo – utilizza le portate regolate dal serbatoio stagionale di Malga Bissina della capacità utile di 60.045.000 mc. La seconda – di Cimego – utilizza le portate regolate dal serbatoio di Malga Boazzo della capacità utile di circa 11.800.000 mc. assieme alle portate regolate dal serbatoio settimanale di Ponte Murandin. La terza centrale – di Storo – utilizza le portate regolate dal serbatoio giornaliero di Cimego, della capacità utile di 267.000 mc.
Il serbatoio di Malga Bissina (livello di massimo invaso a quota 1.788 m. s.l.m.) fu ottenuto sbarrando il corso del fiume Chiese con una diga di calcestruzzo alta 84 m. e costituita da 22 elementi cavi, separati da giunti permanenti, con due spalle a gravità massiccia in sponda destra e sinistra.
Gli impianti furono realizzati dalla Società Idroelettrica Alto Chiese SIAC del Gruppo Edison, su progetto dell’ing. Claudio Marcello negli anni dal 1952 al 1960. Passarono all’ENEL nel 1963.