Con il progetto “I paesaggi in trasformazione del Trentino” ci si propone la realizzazione di una mostra virtuale sulla storia dei paesaggi del Trentino negli ultimi due secoli: un viaggio attraverso gli interventi dell’uomo che hanno modificato il territorio alla scoperta dei segni delle popolazioni che lo hanno abitato.
Sono stati scelti 5 casi di studio che evidenziano aree geografiche e tematiche differenti: la trasformazione dei paesaggi agricoli del Trentino nei territori di fondovalle e nelle fasce di media montagna, la trasformazione dei paesaggi alpini del Primiero, i paesaggi di guerra di Lavarone, i paesaggi urbani della val di Non e i paesaggi elettrici della valle del Chiese.
Sulle singole aree di interesse, i soggetti coinvolti sono la Fondazione Museo storico del Trentino (come ente capofila), la Rete della storia e della memoria del Primiero, la Biblioteca “Sigmund Freud” di Lavarone, l’Associazione “G.B. Lampi Alta Anaunia” e l’associazione “Il Chiese” di Storo.
Per ciascuna delle tematiche affrontate, la mostra virtuale presenta documenti e fonti della storia che testimoniano le trasformazioni del passato e gli scenari di oggi. Sono state utilizzate immagini d’epoca di fondi istituzionali e privati, documenti audiovisivi, testimonianze audio, mappe, mappe storiche, mappe interattive e georeferenziate. Il progetto intende porre l’attenzione sul tema del paesaggio del Trentino come fonte della storia. Argomento di ricerca storica e allo stesso tempo questione di grande attualità – un tema trasversale a molte discipline – il paesaggio può essere utilizzato per raccontare le attività dell’uomo e delle comunità che lo hanno abitato. Come un “sismografo”, esso restituisce i segni delle popolazioni e ha a che fare strettamente con l’identità collettiva e individuale della comunità e dei suoi componenti.
La Convenzione europea del Paesaggio, firmata a Firenze nell’ottobre del 2000 e ratificata dallo Stato italiano nel 2006, si esprime così all’articolo 1: “Nella sua attuale accezione, ‘paesaggio’ designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni”. In questo senso, tutto ciò che vediamo oggi è paesaggio: le terre coltivate, i prati e pascoli, le vie di comunicazione, le cicatrici della guerra, i segni dell’antropizzazione, le grandi opere. Oggi più che mai, infatti, il paesaggio è interessato da continui cambiamenti in ragione degli interventi dell’uomo. Nel governo degli amministratori e nella gestione del territorio, il paesaggio si pone come termine centrale nelle politiche di pianificazione territoriale.
I risultati che si intendono ottenere con questo progetto pongono l’attenzione sulla necessità di governare in modo responsabile i cambiamenti in atto servendosi della dimensione storica come fonte preziosa di narrazione. L’attività rientra nell’ambito dei Bandi Cartitro per progetti culturali proposti da realtà museali secondo logiche di reti delle cultura.
Il progetto è stato curato da Alessandro de Bertolini con Angelo Longo e Morena Bertoldi.
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