Le ragioni della proposta
Il nuovo Codice di Beni Culturali e del paesaggio intende il paesaggio come “…una parte omogenea di territorio i cui caratteri derivano dalla natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni”. Il legislatore ha voluto inoltre ribadire con forza che “…la tutela e la valorizzazione del paesaggio salvaguardano i valori che esso esprime quali manifestazioni identitarie e percepibili”. Natura e storia vengono quindi legate significativamente ai concetti di paesaggio ed identità, termini troppo spesso abusati in ogni grado ed ordine di discussione. Proporre una raccolta di documentazione di diversa natura(fotografie, documenti, progetti…) sulla trasformazione, o meglio sulle trasformazioni del territorio e più specificatamente dei tessuti urbani nonesi nel corso del XX secolo, significa prendere consapevolezza di come l’uomo e più in generale gli eventi storici, abbiano contribuito a “mutare le forme” non solo del paesaggio, ma del centro storico e del territorio circostante. Attraverso la presentazione di un buon numero di immagini storiche affiancate a fotografie recenti, l’osservatore avrà la percezione, talvolta macroscopica altre volte meno evidente, di come il paesaggio urbano quale forma dell’ambiente, abbia trovato mutazione per le più svariate motivazioni. Non si vuole mettere in primo piano la positività o la negatività di tali trasformazioni, ma si è tenterà di evidenziare come le attività produttive, l’antropizzazione, le infrastrutture, il cambio del gusto e della moda, abbiano influito fortemente sul contesto territoriale ed ambientale. Sarà quindi il lettore, quale fruitore del paesaggio, a giudicare il significato ed i risultati estetici delle metamorfosi proposte in questo contesto. L’interessante sito dell’Ispar, l’Istituto per lo studio del paesaggio e dell’architettura rurale, sottolinea con chiarezza che la considerazione del paesaggio diviene un’operazione puramente soggettiva, in quanto la percezione del bello e del brutto dipende fondamentalmente dal gusto di ciascuna persona. Sarebbe comunque riduttivo e semplicistico tentare di giudicare un paesaggio solamente per il suo valore estetico. Un paesaggio potrebbe apparire particolarmente significativo, caratteristico ed interessante ed allo stesso tempo non del tutto gradevole all’occhio, perché “rovinato” da elementi estranei che non si riconoscono nella tradizione e in più in generale nei caratteri costruttivi tipici del luogo. Proprio per questo si dice solitamente che un carattere saliente del paesaggio è la sua identità. Quando questa viene meno, allora il paesaggio rischia di trasformarsi in qualcosa di avulso dalla realtà, in contrasto con lo stesso ambiente e in senso più vasto con il territorio di riferimento.