Paesaggi elettrici
I “grandi lavori” della Valle di Daone segnarono per i paesi della Valle del Chiese una vera e propria rivoluzione industriale: molti contadini abbandonarono il lavoro nei campi o in montagna, il settore degli autotrasportatori locali conobbe un forte impulso, si aprirono nuove attività e botteghe. La richiesta di manodopera crebbe notevolmente dando l’opportunità agli abitanti del luogo di sfruttare questo particolare momento storico. Alcuni iniziarono ad impiegare la propria forza lavoro per la costruzione delle centrali o nelle strutture di supporto ai cantieri. Altri, invece, si scoprirono imprenditori e artigiani. Nacquero o si svilupparono piccole e grandi attività economiche: panifici, falegnamerie, negozi di generi alimentari, alberghi, locande.
I “grandi lavori” – come furono definiti – cambiarono in modo definitivo l’economia e il modo di vivere il territorio, trasformando in maniera definitiva la fisionomia paesaggio. Furono costruite strade, alloggi e impalcature. Tonnellate di rocce vennero fatte brillare per macinare i massi di granito da utilizzare come materiali di costruzione; furono tagliati alberi, deviati e imbrigliati fiumi e torrenti.
Da quel momento il volto del territorio assunse un nuovo aspetto e il paesaggio della Valle del Chiese divenne un vero e proprio “paesaggio elettrico”.
Per ricordare questo particolare periodo storico simbolo del boom economico che ha visto la costruzione dei grandi impianti idroelettrici, l’edizione 2013 del Festival Storico Altrotempo è stata dedicata proprio ai “Paesaggi elettrici”. L’Ecomuseo della Valle del Chiese – in collaborazione con il Consorzio dei Comuni del Bim del Chiese, la Fondazione Museo Storico di Trento, Hydro Dolomiti Enel, il Muse e la Trentino Film Commission – ha dato vita ad una tre giorni di narrazioni, pièce teatrali, laboratori ed accattivanti strumenti di divulgazione.